martedì 6 luglio 2010

Il fattore Scarpetta


Titolo: Il fattore Scarpetta
Autrice: Patricia Cornwell
Titolo originale: The Scarpetta Factor
Traduzione: Annamaria Biavasco, Valentina Guani
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Pagine: 417
Prezzo: 20,00 €
Formato: copertina rigida
Anno 1ª edizione originale: 2010
Anno 1ª edizione italiana: 2010
Genere: thriller
Codice ISBN: 978-88-04-60136-4


Trama: È la settimana prima di Natale e Kay Scarpetta sta prestando servizio volontario presso l'Istituto di medicina legale di New York, dove le viene chiesto di esaminare il cadavere di una ventiseienne, Toni Darien, ritrovato poco prima dell'alba a Central Park. La causa del decesso sembra banale ma, quando si tratta di stabilire l'ora precisa della morte, l'ipotesi di Kay pare incompatibile con gli elementi emersi dalle indagini. Inevitabilmente l'omicidio viene messo in relazione con la recente sparizione di Hannah Starr, bellissima multimilionaria svanita nel nulla. Tutto ciò rischia di innescare una psicosi collettiva, amplificata dall'apparizione di Kay Scarpetta a una trasmissione di attualità della CNN, durante la quale riceve un'inquietante telefonata da un ex paziente del marito. La CNN, tra l'altro, le propone di condurre una trasmissione, Il fattore Scarpetta, ma Kay teme di diventare lo stereotipo di se stessa. Quella sera stessa, tornata a casa, riceve un pacco sospetto, forse una bomba. Una minaccia che ha origine nel suo passato e in quello delle due persone che le sono più vicine: il marito e la nipote Lucy. 
(dal risvolto di copertina)

Giudizio personale: Promosso con riserva. Sono una lettrice accanita delle avventure di Kay Scarpetta, non mi sono persa un solo romanzo, ma questo ennesimo capitolo della saga di Kay & Co. non mi ha del tutto soddisfatta. Iniziamo con i lati positivi. Il romanzo è come sempre ben scritto e coinvolgente e nonostante gli innumerovoli riferimenti a dati tecnici relativi sia alle ricerche informatiche sia all'attività forense della protagonista il lettore non risulta annoiato. Le indagine che coinvolgono i protagonisti offrono finalmente il pretesto per fare i conti con un passato mai del tutto chiarito, ossia il falso omicidio di Benton, che si trascina ormai da diversi libri. La suspence lascia quindi spazio ai risvolti psicologici che quell'evento ha creato, al dolore provato non solo da Kay ma anche dallo stesso Benton. Non solo Wesley però, affronterà i conti lasciati in sospeso. Lucy, Marino e anche Kay dovranno scontrarsi con il loro passato...
In linea con il precedente romanzo, "Kay Scarpetta", questo libro segna un netto miglioramento nello stile narrativo e nella storia, poiché da Calliphora in poi, a mio modesto parere, i romanzi della Cornwell sono irriconoscibili, difettano di carattere e verve. Il passaggio dal narratore in prima persona, estremamente coinvolgente, al narratore onnisciente decisamente meno incisivo poi non aiuta. Rimango dell'idea che L'Ultimo Distretto sarebbe stata la degna e perfetta conclusione delle avventure di Scarpetta, e francamente trovo la storia della morte inscenata e relativa "resurrezione" di Benton molto forzata, benché io adori questo personaggio e sia felice di leggerne ancora le avventure. Tornando a questo romanzo, ho trovato il finale un po' troppo sbrigativo e frettoloso e assolutamente privo di quella tensione che ha sempre caratterizzato le opere della Cornwell.
Voto: 6,5

Citazione: "Il vento gelido soffiava a raffiche dall'East River facendo svolazzare il cappotto della dottoressa Kay Scarpetta, che camminava di buon passo lungo 30th Street. Mancava una settimana a Natale, ma non c'era nemmeno un accenno di atmosfera festiva in quello che lei chiamava il "triangolo tragico" di Manhattan, tre vertici uniti da squallore e morte."





venerdì 2 luglio 2010

And the winner is...


Antonio Pennacchi con "Canale Mussolini", edito da Mondadori, ha vinto il premio Strega 2010 ottenendo 133. Al secondo posto si piazza Cinzia Avallone con il suo "Acciaio" (129 voti). L'altro gradino del podio è invece occupato da "Hanno tutti ragione" di Paolo Sorrentino (59 voti). Seguono Matteo Nucci, "Sono comuni le cose degli amici" (38 voti) e Lorenzo Pavolini "Accanto alla tigre" (32 voti). Per il quarto anno consecutivo, così, il premio va al gruppo editoriale Mondadori.

"Canale Mussolini è l'asse portante su cui si regge la bonifica delle Paludi Pontine. I suoi argini sono scanditi da eucalypti immensi che assorbono l'acqua e prosciugano i campi, alle sue cascatelle i ragazzini fanno il bagno e aironi bianchissimi trovano rifugio. Su questa terra nuova di zecca, bonificata dai progetti ambiziosi del Duce e punteggiata di città appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal Nord. Tra queste migliaia di coloni ci sono i Peruzzi. A farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio Pericle. Con lui scendono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. E poi la nonna, dolce ma inflessibile nello stabilire le regole di casa cui i figli obbediscono senza fiatare. Il vanitoso Adelchi, più adatto a comandare che a lavorare, il cocco di mamma. Iseo e Temistocle, Treves e Turati, fratelli legati da un affetto profondo fatto di poche parole e gesti assoluti, promesse dette a voce strozzata sui campi di lavoro o nelle trincee sanguinanti della guerra. E una schiera di sorelle, a volte buone e compassionevoli, a volte perfide e velenose come serpenti. E poi c'è lei, l'Armida, la moglie di Pericle, la più bella, andata in sposa al più valoroso. La più generosa, capace di amare senza riserve e senza paura anche il più tragico degli amori. E Paride, il nipote prediletto, buono e giusto, ma destinato, come l'eroe di cui porta il nome, a essere causa della sfortuna che colpirà i Peruzzi e li travolgerà."
Italian Blogs for Darfur
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