giovedì 13 ottobre 2011

Quel che resta del giorno


Titolo: Quel che resta del giorno
Autore: Kazuo Ishiguro
Titolo originale: The Remains of the Day
Traduzione: Maria Antonietta Saracino
Editore: Einaudi
Collana: Super ET
Pagine: 271
Prezzo: 12,00 €
Formato: brossura
Anno 1ª edizione originale: 1989
Anno 1ª edizione italiana: 1990
Genere: Narrativa giapponese
Codice ISBN: 978-88-06-20828-8

Trama: La prima settimana di libertà dell'irreprensibile maggiordomo inglese Stevens diventa occasione per ripensare la propria vita spesa al servizio di un gentiluomo moralmente discutibile. Stevens ha attraversato l'esistenza spinto da un unico ideale: quello di rispettare una certa tradizione e di difenderla a dispetto degli altri e del tempo. Ma il viaggio in automobile verso la Cornovaglia lo costringe ben presto a rivedere il suo passato, cosí tra dubbi e ricordi dolorosi egli si accorge di aver vissuto come un soldato nell'adempimento di un dovere astratto senza mai riuscire ad essere se stesso. Si può cambiare improvvisamente vita e ricominciare daccapo?
(dalla quarta di copertina)

Giudizio personale: È strano come questo romanzo mi abbia colpito così tanto: non è decisamente il genere di storia che prediligo e il protagonista è quanto di più lontano ci possa essere dalla mia visione della vita o dal mio carattere, eppure credo fortemente che questo sia uno di quei libri che valga davvero la pena leggere.
La narrazione inizia nel 1956 allorché il protagonista, Mr Stevens, intraprende un viaggio di sei giorni attraverso le valli della Cornovaglia, concedendosi così la prima vacanza della sua vita. Egli è un maggiordomo inglese, e ne incarna alla perfezione l'ideale: distinto, elegante, estremamente organizzato e ligio al lavoro, con una dedizione nei confronti del padrone che non ha pari. Questo viaggio fornisce a Stevens l'occasione per tornare con la mente agli anni d'oro di Darlington Hall, la residenza presso cui presta servizio da molti anni, e rievocare così episodi più o meno significativi della sua vita. Ma più si procede nella lettura e più ci si accorge del fatto che ogni episodio, ogni circostanza di cui ci rende partecipe riguarda quasi esclusivamente aspetti lavorativi. Tutto il libro è infatti ricco di riferimenti alle qualità che un maggiordomo dovrebbe avere, a quale sia il comportamento più consono, e in ogni evento narrato possiamo notare, a volte anche con vivo stupore, come Stevens rimanga sempre distaccato, mai una parola di troppo, mai un cenno, anche solo minimo, che faccia intendere quale sia il suo pensiero. A un certo punto diventa quasi insopportabile e incomprensibile da capire, almeno per una come me non riesce a mascherare le sue emozioni in nessuna occasione, e vorresti urlargli di svegliarsi e smetterla di annullare completamente se stesso restando incollato alle pagine nella speranza che qualcosa possa cambiare. E infine arriva sempre il momento in cui la vita ti presenta il conto e guardandoti indietro capisci quanto hai perso.
Questo romanzo è intenso, nostalgico e malinconico, capace di entrarti dentro con una forza tale da sorprenderti. Riconosco di aver dedicato parecchio tempo a questa lettura, in alcuni tratti un po' pesante, proprio a causa del carattere di Mr Stevens e delle sue lunghe digressioni sulle qualità che fanno grande un maggiordomo. Eppure ne sono rimasta estasiata e colpita, forse proprio perché questo è uno di quei romanzi che ti fa capire quanto sia importante non avere rimpianti e vivere la vita con intensità e passione.
Quel che resta del giorno è anche una fotografia quasi perfetta del periodo storico che fa da sfondo alla storia, narrato con uno stile e un linguaggio assai rari, e assolutamente invidiabili.
Voto: 8,5

Citazione: "E fu quello il momento, oggi ne sono certo, che è rimasto così indistintamente impresso nella mia memoria - il momento in cui mi fermai nella semioscurità del corridoio, con il vassoio fra le mani, ed una crescente convinzione che si faceva strada dentro di me, che a soli pochi metri di distanza, dall'altro lato di quella stessa porta, Miss Kenton in quel momento stesse piangendo."

Colonna sonora: Andare di Ludovico Einaudi
Istruzione per l'uso: come scrive Malvaldi ne La briscola in cinque ve ne sconsiglio la lettura se attraversate un momento di depressione o comunque non particolarmente allegro

Buona Lettura!

5 commenti:

  1. Ma sai che è un pò di tempo
    che mi frulla in testa di leggerlo
    questo libro?!
    Il film l'ho visto almeno 4 volte,
    l'ho trovato splendido, quindi il
    libro dovrebbe esserlo ancor di più...giusto?
    Un abbraccio
    Susy x

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  2. Sul film non mi esprimo perché non l'ho mai visto (spero di rimediare presto) però il libro merita davvero e poi come dici tu se il film ti è piaciuto credo proprio amerai il romanzo :-)

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  3. Io l'ho letto e confermo che è un gioiellino... ti trasmette in modo diretto ed elegante delle emozioni forti... bellissimo.

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  4. Concordo con le tue impressioni.
    Nemmeno io ho mai visto il film, ma me ne hanno parlato bene in molti.
    Di Ishiguro, hai letto "Non lasciarmi", vero? E' quel che io considero il suo capolavoro, nonché uno dei romanzi che mi ha colpita di più negli ultimi anni (anche da questo ne hanno tratto un film, non male, ma non raggiunge il valore del romanzo).
    Bel blog (ti ho aggiunta anche io ai miei preferiti) :-)
    Poi con calma leggerò le altre tue recensioni.
    Un saluto.

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  5. @Biancaneve: Innanzi tutto GRAZIE e benvenuta,
    "Non lasciarmi" non l'ho ancora letto ma conto di farlo entro l'anno, anche perché me ne hanno parlato veramente bene e sono molto curiosa :-)

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