Titolo: Avevano spento anche la luna
Autore: Ruta Sepetys
Titolo originale: Between Shades of Gray
Traduzione: Roberta Scarabelli
Editore: Garzanti
Collana: Narratori moderni
Pagine: 298
Prezzo: 18,00 €
Formato: copertina rigida
Anno 1ª edizione originale: 2011
Anno 1ª edizione italiana: 2011
Genere: Narrativa, Storia
Codice ISBN: 978-88-11-67036-0
Mi hanno tolto tutto.
Mi hanno lasciato soltanto il buio e il freddo.
Ma io voglio vivere. A ogni costo.
Trama: Lina ha appena compiuto quindici anni quando scopre che basta una notte, una sola, per cambiare il corso di tutta una vita. Quando arrivano quegli uomini e la costringono ad abbandonare tutto. E a ricordarle chi è, chi era, le rimangono soltanto una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza. È il 14 giugno del 1941 quando la polizia sovietica irrompe con violenza in casa sua, in Lituania. Lina, figlia del rettore dell'università, è sulla lista nera, insieme a molti altri scrittori, professori, dottori e alle loro famiglie. Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere. Verrà deportata. Insieme alla madre e al fratellino viene ammassata con centinaia di persone su un treno e inizia un viaggio senza ritorno tra le steppe russe. Settimane di fame e di sete. Fino all'arrivo in Siberia, in un campo di lavoro dove tutto è grigio, dove regna il buio, dove il freddo uccide, sussurrando. E dove non resta niente, se non la polvere della terra che i deportati sono costretti a scavare, giorno dopo giorno. Ma c'è qualcosa che non possono togliere a Lina. La sua dignità. La sua forza. La luce nei suoi occhi. E il suo coraggio. Quando non è costretta a lavorare, Lina disegna. Documenta tutto. Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia del padre. È l'unico modo, se c'è, per salvarsi. Per gridare che sono ancora vivi. Lina si batte per la propria vita, decisa a non consegnare la sua paura alle guardie, giurando che, se riuscirà a sopravvivere, onererà per mezzo dell'arte e della scrittura la sua famiglia e le migliaia di famiglie sepolte in Siberia.
(dal risvolto di copertina)
Giudizio personale: Immaginate di avere 15 anni e di essere una ragazzina come tante: piena di vita, alle prese con i primi problemi di cuore, circondata da una famiglia felice e unita. Immaginate che tutti i vostri progetti, i vostri sogni vengano spazzati via in un attimo, il tempo di uno schiocco di dita, il tempo di qualcuno che bussa alla tua porta e ti dice che sei in arresto. Questo è quello che accade a Lina in una notte di giugno del 1941, quando i militari dell'NKVD irrompono in casa sua e arrestano lei, sua madre e il suo fratellino di appena 11 anni. La paura e la confusione si insinuano in lei: cosa avevano fatto per essere trattati come criminali? Qual è la loro colpa?Inizia così questo straordinario romanzo, con una famiglia alle prese con la sua notte più buia. Insieme a Lina e agli altri deportati faremo un viaggio terribile, un viaggio che parte da Kaunas, in Lituania, e ci porterà fino in Siberia.
La Lituania degli anni '40 è terra di scambio: assegnata dapprima alla Germania dal patto Molotov-Ribbentrop, passa sotto il dominio russo nel 1940. Sotto l'occupazione sovietica iniziano le deportazioni di tutti coloro accusati di essere nemici del comunismo: professori universitari, insegnanti, artisti, bibliotecari. La storia di questo libro è la storia di tante persone comuni, donne bambini anziani, che si sono viste portare via tutto ciò che avevano ma che nonostante tutto non hanno mai smesso di sperare di poter tornare in patria. Le cose che Lina ci racconta sono devastanti, drammatiche, così difficili da poter concepire. Dapprima il viaggio verso i campi di lavoro, in vagoni puzzolenti e marci, ammassati come animali. Poi i lavori forzati, senza sapere quanto tempo durerà, senza sapere perché si trovano lì, senza niente! Lina però non perde mai, neppure per un istante, la sua forza e la sua dignità. Lotta per trovare suo padre, lotta per difendere l'orgoglio di un popolo depredato di tutto, lotta per sopravvivere senza mai rinnegare se stessa e le sue idee. E fa tutto questo nonostante i suoi 15 anni, o forse sono proprio i suoi 15 anni a darle la forza e l'incoscienza per andare avanti. La narrazione affidata a Lina ci regala uno stile semplice e privo di filtri, quasi a voler rimarcare ancor di più le brutture di questo mondo contro la purezza e la bellezza di questa ragazzina.
Questo romanzo è un piccolo capolavoro, un gioiello prezioso che vi inonderà di emozioni fortissime, fino alle lacrime, che sarà impossibile trattenere. Gli ultimi capitoli sono i più difficili da affrontare, perché vorresti solo che tutto questo dolore potesse avere fine. Era da molto tempo che non mi capitava di piangere per un libro, ma questa storia vi entrerà dentro in modo incontrollabile e l'unica cosa che vorreste fare è stringere Lina fra le vostre braccia.
Questo è un romanzo, e come tale va preso, ma non bisogna dimenticare che il contesto storico è drammaticamente reale, e che le cose descritte sono davvero avvenute, per questo le ultime parole del libro sono fondamentali: Questa testimonianza è stata scritta per tramandare una documentazione autentica, per parlare in un mondo in cui le nostre voci sono state soffocate. Perché nei libri di storia ci sono dei buchi neri, dei baratri senza fondo all'interno dei quali sono seppelliti capitoli interi mai narrati o troppo spesso ignorati.
Voto: 9
Citazione: "Non mi merito niente. Si sta dalla parte del giusto, Lina, senza aspettarsi gratitudine né ricompense."
Colonna sonora: Point of no return di Roger Subirana
Consigliato a: a tutti, perché la storia non abbia a ripetersi
Istruzioni per l'uso:
Buona lettura!
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