giovedì 29 marzo 2012

La psichiatra


Titolo: La psichiatra
Autore: Wulf Dorn
Titolo originale: Trigger
Traduzione: Alessandra Petrelli
Editore: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
Pagine: 398
Prezzo: 18,60
Formato: copertina rigida
Anno 1ª edizione originale: 2009
Anno 1ª edizione italiana: 2010
Genere: thriller
Codice ISBN: 978-88-6380-075-3


Non credere a nessuno
Non fidarti nemmeno di te stesso
Non cercare la verità
Sarà la verità a trovare te

Trama: Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un'umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l'Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all'Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall'ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l'incubo. Nessuno l'ha vista uscire, nessuno l'aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l'Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia. Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine...
(dal risvolto di copertina)


Giudizio personale: Ho finito questo romanzo un paio di giorni fa e ho volutamente atteso un po' per parlarne per cercare di capire meglio se questo libro mi sia effettivamente piaciuto, come credo, oppure sia stato tutto un fuoco di paglia. Ultimamente mi capita relativamente spesso e ormai credo di essere in procinto di coniare un nuovo genere letterario: i Balance Book! Ovvero quei libri in precario equilibrio tra una promozione piena e una terribile bocciatura. Sì, mi piace e credo si addica molto a questo libro, che per tutta la lettura mi ha tenuto con il fiato sul collo e poi nel finale mi ha un po' delusa. Ma andiamo per gradi... La protagonista del romanzo è Ellen Roth, giovane psichiatra in una clinica tedesca, che una mattina si trova davanti a un caso davvero difficile: nella stanza numero 7 è infatti ricoverata una donna in apparente stato confusionale. La violenza subita è più che evidente e l'ha terrorizzata a tal punto da renderle difficile persino parlare. La paura che la donna prova è così intensa e profonda da far rabbrividire anche Ellen, che cerca di carpirle informazioni utili per poterle essere d'aiuto. Ma le prime parole che la sconosciuta pronuncia spaventano ancora di più la dottoressa: parla dell'Uomo Nero, dice che la sta cercando e quando l'avrà trovata la ucciderà. Ellen vuole proteggerla a tutti i costi, ma quando il mattino successivo della paziente non c'è più traccia inizierà anche per lei un incubo senza fine. E l'incubo che Ellen vivrà è fatto di inseguimenti e tensione crescente, che l'autore riesce a descrivere molto bene. Per uno scrittore, a differenza di un regista, creare suspense è sicuramente più complicato e devo dire che Dorn ci è riuscito secondo me benissimo. Alcune parti della narrazione sono davvero adrenaliniche e creano un'atmosfera di ansia e angoscia che non possono non colpire. Vi sembrerà di camminare insieme a Ellen, vi guarderete intorno con circospezione in cerca di qualcuno che vi sta spiando, sussulterete con lei ad ogni imprevisto. Sotto questo punto di vista La Psichiatra meriterebbe il massimo dei voti, tuttavia ci sono alcuni aspetti della storia che non mi hanno convinta. Il plot narrativo è all'inizio molto ben strutturato e, come dicevo, ben intrecciato a uno stile che cattura il lettore; poi, pagina dopo pagina, alcune scelte della narrazione diventano prevedibili o, in alcuni casi, al limite dell'assurdo. Il finale, a ben vedere, risulta un po' telefonato e nonostante nello svolgimento della trama si cerchi di dissimulare o comunque di trarre in inganno il lettore, a volte bene a volte no, alcuni passaggi rimangono fin troppi intuibili. Mi sono piaciute molto, invece, le parti più cliniche quando cioè Ellen o il collega Mark disquisiscono delle patologie della mente umana, passaggi che ricorrono spesso nel romanzo e che lo rendono ancor più interessante. Secondo me è il romanzo perfetto per essere adattato per il cinema, per un bel thrillerone ricco di tensione e sussulti: penso che potrebbe rendere molto bene.
In conclusione è sicuramente un buon thriller psicologico, in grado di tenervi incollati alle pagine fino all'ultima riga (io l'ho divorato letteralmente) ma che potrebbe lasciarvi un po' di amaro in bocca per via di alcune scelte narrative, che in alcuni casi risultano anche difficili da spiegare.
Voto: 6,5


Colonna sonora: How we operate dei Gomez
Consigliato: agli amanti della suspense, perfetto sotto l'ombrellone
Istruzioni per l'uso: come possibili effetti collaterali potreste ritrovarvi ad ascoltare ogni minimo rumore in cerca dell'uomo nero, non fateci caso :-)


Buona Lettura!

2 commenti:

  1. Per me invece promosso:) Un bel thriller anche se intuibile, come sottolinei tu...

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    Risposte
    1. sì sì, come thriller promosso: ti dico solo che in alcune parti mi ha davvero messo un'ansia pazzesca. Peccato per alcuni dettagli, ma comunque promosso :-)

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