Titolo: L'uomo illustrato
Autore: Ray Bradbury
Titolo originale: The illustrated man
Traduzione: Giuseppe Costigliola
Editore: Fanucci
Collana: Collezione Immaginario
Pagine: 239
Prezzo: 14,00 €
Formato: brossura
Anno 1ª edizione originale: 1952
Anno 1ª edizione italiana: 2005
Genere: fantascienza, narrativa
Codice ISBN: 88-347-1110-6
Trama: L'uomo illustrato è in continuo movimento, e gli arcani disegni che ne ornanoil corpo narrano storie inimmaginabili: vicende di amore e gioia, disperazionee morte, ambientate agli albori dell'umanità, nel suo radioso passato e nelsuo futuro decadente e tormentato: diciotto storie in cui magia e verità sifondono in un caleidoscopico, meraviglioso arazzo intessuto dall'immaginazionesenza pari di Ray Bradbury. Riccorendo a un'ingegnosa invenzione narrativa cheapre e chiude il libro, Bradbury racconta del suo incontro con l'uomoillustrato, un vagabondo il cui corpo costellato di tatuaggi è un vero eproprio dipinto vivente. Le figure vi prendono vita come per magia, rivelandola propria storia allo sconcertato ascoltatore.
(dal risvolto di copertina)
Giudizio personale: Sempre più spesso mi capita di scoprire nuovi libri nei modi più assurdi e strani, e questo romanzo non fa eccezione. Di Bradbury avevo letto solo Fahrenheit 451, capolavoro della letteratura moderna, e conoscevo pochissime altre sue opere fra le quali non c'era questo libro, che non avevo nemmeno mai sentito nominare. Capita poi che, durante una puntata delle quinta stagione di Criminal Minds, serie televisiva che adoro, forse il mio personaggio preferito, Spencer Reid, citi L'uomo illustrato raccontandone anche la trama in poche parole. Subito scatta la scintilla: quel libro doveva essere mio. E molto fortunatamente l'ho trovato subito, al primo tentativo in libreria. Poi, come spesso accade ai compratori compulsivi di libri come me, mi ha aspettato buono buono sulla mensola per diverso tempo. Ma quando alla fine, la settimana scorsa, l'ho letto è stata una piacevolissima scoperta. Il romanzo è costituito da una serie di racconti, sedici per l'esattezza, il cui filo conduttore è appunto l'uomo illustrato. Lui è un viandante che non riesce a mantenere un lavoro stabile per via della sua stranezza. Egli ha infatti il corpo interamente ricoperto di tatuaggi che, a suo dire, sono stati fatti da una donna proveniente dal futuro. Queste immagini stampate in maniera definitiva sul suo fisico statuario hanno una particolarità: di notte prendono vita, si animano costruendo così le diverse storie narrate nei rispettivi racconti. Tutti i sedici racconti hanno fondamentalmente un tema centrale: l'uomo. L'uomo in tutte le sue sfaccettature, soprattutto le più misere. Dal rapporto con la tecnologia a quello con la fede, dalla segregazione razziale alla speranza per il futuro, dall'egoismo alla vendetta. C'è veramente tutta la scala delle emozioni umane in questo romanzo e in tutti i racconti, purtroppo, emerge l'indole più subdola e meschina degli esseri umani. Fortemente influenzato dal contesto storico che lo circondava, il libro è stato pubblicato nel 1952, Bradbury carica di ansie e tetri presentimenti ogni pagina. In quasi tutti i racconti, ambientati nel futuro, emerge infatti un terribile destino per la Terra, depredata dagli uomini e vittima sacrificale dei conflitti nucleari. L'umanità, schiava dei propri vizi e bramosa di potere, distrugge tutto ciò che trova sul suo cammino e dopo aver annientato tutto parte alla volta di altri pianeti del sistema solare per cercare di redimersi. Ma può l'uomo perdere definitivamente il suo istinto alla distruzione totale? Figlio della Guerra Fredda e del clima di ansie e paranoie tipico degli anni cinquanta, questo romanzo mi ha colpita molto, pur non essendo un'appassionata di fantascienza (ne ho letto pochissimo, è un genere su cui non sono per niente ferrata). L'ho trovato estremamente attuale e, in svariate occasioni, ammetto di essermi sentita in preda all'ansia, forse per questa idea di fine del mondo ricorrente, forse perché seppur in maniera del tutto originale Bradbury rende perfettamente l'idea della follia umana, sta di fatto che questo libro mi ha fatto riflettere tanto. È un po' come se, scrivendo L'uomo illustrato, l'autore avesse voluto metterci in guardia dai pericoli che il futuro ci riservava. In tutto il romanzo c'è praticamente scritto, a caratteri cubitali, "State attenti, se non cambiate il vostro modo di agire, se non arrestate questa corsa al potere, se non riprendete il contatto con la natura e con gli altri esseri umani, il futuro che vi attende può essere molto buio". E devo dire che non ha sbagliato di molto le sue "previsioni".
Voto: 8,5
Citazione: "La vita che finisce è come il guizzo di una pellicola luminosa, un istante sullo schermo, tutti i pregiudizi e le passioni condensati e illuminati per lo spazio di un attimo, e prima ancora che si possa gridare: 'Ho vissuto giorni lieti e giorni infelici, ho visto volti malvagi e volti buoni', la pellicola brucia e finisce in cenere, e lo schermo si oscura."
Colonna sonora: Weather Storm di Craig Armstrong
Consigliato: agli amanti della fantascienza anni '50 e a chi crede che qualcosa sia sbagliato nei meccanismi che regolano questo mondo.
Buona Lettura!
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